Una foto di Seoul (Yu Kato via Unsplash)

Preghiera

La differenza enorme tra i prodotti coreani

Camillo Langone

Comprare una Kia o una Hyundai, o possedere un Samsung, non è come indossare una camicia incompatibile con la cravatta. È una questione di convenienza 

Mi dicono che in quanto ossessionato dallo stile non dovrei nemmeno ipotizzare di comprare una macchina coreana (ovviamente benzina o diesel: le macchine elettriche le lascio ai nemici del popolo). Lo dicono a me che diversamente da loro non porto camicie coreane, di quelle camiciole che adesso vanno molto, con colletto miserrimo, senza alette e quindi colpevolmente incompatibili con la cravatta. Già ho un telefono coreano, Samsung, e ce l’ho perché sono scomparsi i telefoni europei, mica perché sono sedotto dalla cultura coreana: trovo il pop coreano disgustoso e la cucina coreana pericolosa, piena com’è di soia (ci tengo al mio testosterone). Le auto europee esistono ancora, è vero, ma se la Kia offre 7 anni di garanzia e la Hyundai 5, mentre le europee soltanto 2, devo presumere che le coreane siano più affidabili, che più raramente lascino i proprietari a piedi in autostrada. E poi, se proprio vogliamo fare gli esteti, Kia e Hyundai non sono più brutte di Ford, Opel, Bmw, Renault, e sono senz’altro più belle delle camicie coreane: quelle camiciole dal collo senza collo che, se Dio mi conserverà il senno, nessuno mai mi vedrà indossare.
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).