preghiera
Calenda cita Pericle. Cioè un demagogo, guerrafondaio, adoratore dello stato
Nella sua bio di Twitter si legge: “Un uomo che non si interessa dello stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile”. E' una frase dell'ateniese che non dev’essere dispiaciuta a Hitler, suo fervido ammiratore fin dal “Mein Kampf”
Non guardando la televisione non ho mai ascoltato Carlo Calenda. So di lui quello che ne scrivono i giornali ma siccome molte persone che conosco se ne sono invaghite ho deciso di approfondire, andando alla fonte: il suo profilo Twitter. Non ho dovuto leggere molto, nella bio ho subito trovato una citazione tremenda: “Un uomo che non si interessa dello stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile”. E’ una frase di Pericle, un demagogo, un guerrafondaio, un persecutore di dissidenti, un malversatore notevolissimo, un violatore di trattati, un deportatore di popolazioni. E’ una frase che fa immaginare un disprezzo quasi razzista verso diciotto milioni di astenuti (fra questi ci sono anch’io), uomini superflui per uno stato evidentemente considerato da Calenda, come da Hegel, come da Giovanni Gentile, fine supremo. E’ una frase che non dev’essere dispiaciuta a Hitler, fervido ammiratore di Pericle fin dal “Mein Kampf” (e si capisce: Pericle fu il primo, lo segnala Mario Attilio Levi, a creare un regime in cui la forza è la vera fonte della legalità). E’ una frase per me definitiva, chiudo Twitter, se non lo aprivo era meglio.