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Sono tornato al cinema dopo anni per il "Dante" di Pupi Avati

Camillo Langone

Un film che rivedrei per Boccaccio (Sergio Castellitto, toccante), per Beatrice (Carlotta Gamba, un paradiso), per Gemma (Ludovica Pedetta, gioia terrena). Corra a vederlo chi ama la poesia, le donne, il Medioevo

Dopo aver perso tre anni di cinema, rubati dallo stato, sono tornato davanti a un grande schermo. L’idea era di farlo per me, per Pupi, per Gianni Cavina (alla sua interpretazione finale) e per Dante. Sto parlando dunque del “Dante” di Pupi Avati. Ma dopo avere visto il film lo rivedrei anche per Boccaccio (Sergio Castellitto, toccante), per Beatrice (Carlotta Gamba, un paradiso), per Gemma (Ludovica Pedetta, gioia terrena), per la mugnaia gozzuta (Morena Gentile, tanto gentile col povero poeta latitante)… Corra a vederlo chi ama la poesia, le donne, il Medioevo (che Avati raffigura da maestro), e chi odia la politica: io ne ho ricavato ulteriore orrore per partiti e fazioni, per l’eterna guerra tra guelfi e ghibellini, bianchi e neri, che ha rovinato la vita di Dante e sfregiato la vita italiana fino a oggi, e sono uscito dalla sala ancora più astensionista e neutralista.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).