preghiera
Perché leggere romanzi quando c'è la Bibbia?
O perché leggere i romanzieri quando c’è Ugo Volli? Il semiolgo ha scritto: "Musica sono per me le Tue leggi. Storie di Davide, re di Israele", che non è un romanzo ma è narrativamente molto più ricco
Perché leggere romanzi quando c’è la Bibbia? Perché leggere Gianrico Carofiglio, Donato Carrisi, Mario Desiati quando c’è Ugo Volli? Volli, già semiologo, già presidente di una sinagoga liberale, ha scritto “Musica sono per me le Tue leggi. Storie di Davide, re di Israele” (La nave di Teseo) che non è proprio un romanzo ma è narrativamente molto più ricco (battaglie, congiure, incesti, preghiere, stragi, stupri, tradimenti, vendette, visioni...) di qualsivoglia romanzo italiano contemporaneo. L’autore pesca nei libri biblici di Samuele, delle Cronache, dei Salmi e ne estrae un personaggio impressionante: “Re, bandito, poeta, donnaiolo, suonatore di cetra, mistico, combattente ragazzino contro il gigante, insolente rivoltoso, principe machiavellico e imperioso, peccatore penitente”. Davide è un sovrano santo e violento in un tempo più violento ancora (“In Canaan e in Fenicia si bruciano vivi i neonati in onore di Baal”), laggiù nel fondo dei secoli. Poi grazie a Dio è arrivato Cristo e vite così enormemente, terribilmente romanzesche non se ne sono viste più. Se non in libri come questo.