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Vai al lago e ti servono pesce di mare. Ecco a cosa serve la sovranità alimentare
Arrivi sul Garda e, sviato dalla Guida Michelin, nei ristoranti stellati trovi calamari, polpi, gamberi rossi e gamberoni blu, scampi, ostriche (francesi) e astice (bretone). Che fatica per mangiare luccio e salmerino!
La Guida svia. La Guida Michelin è come quei navigatori che fanno sbagliare strada, tu digiti “Lago di Garda” e lei ti porta, gastronomicamente parlando, al mare. I ristoranti stellati sono di norma nonluoghi gastronomici, nei menù leggi gli stessi ingredienti dalla Sicilia al Brennero e non capisci nemmeno in che regione ti trovi. Io sono sul Garda e voglio mangiare, pensa che pretesa, pesce di lago, e il Lido 84 di Gardone Riviera ha capesante, culatello e cacio e pepe, disorientamento geografico assoluto, il Capriccio di Manerba ha calamari, polpi, gamberi rossi e gamberoni blu, scampi, ostriche (francesi) e astice (bretone), dunque c’era davvero bisogno di un ministero della Sovranità alimentare, la Speranzina di Sirmione ha capesante, astice, branzino, coda di rospo, pesce morone, la Rucola 2.0, sempre di Sirmione, recita la stessa filastrocca, solo col pesce spatola al posto del morone... Dopo un’ora di ricerche sempre più nervose vedo pesce di lago sul sito di Casa Leali, a Puegnago, e mi precipito e, tralasciando il sussiego che insieme ai crostacei credo sia ingrediente indispensabile per essere inseriti nella Guida, finalmente mi arrivano un salmerino marinato e un luccio alla Gardesana che sono il miglior salmerino e il miglior luccio della mia vita. Che fatica però.