preghiera
O si rinuncia ai figli o si rinuncia all'arte
“Lo stile di vita alla Factory di Andy Warhol è fattibile solo se devi prenderti cura di te stesso e nessun altro". Per Fabia Mendoza, musa e moglie del pittore americano Ryan Mendoza, le accademie di belle arti sono potentissimi anticoncezionali
“Lo stile di vita alla Factory di Andy Warhol è fattibile solo se devi prenderti cura di te stesso e nessun altro, specialmente se non devi preoccuparti di cambiare pannolini o della ruota rotta del passeggino”. In “Berlin Art Diary. Cronache di una Musa” (Iemme Edizioni), Fabia Mendoza, musa e moglie del pittore americano Ryan Mendoza, mi dà ragione. Senza volerlo, visto che l’autrice crede nelle pari opportunità e temo che se mi conoscesse mi giudicherebbe un misogino medievale. Io sono convinto che le accademie di belle arti siano potentissimi anticoncezionali: se con l’iscrizione non ti scompaiono le mestruazioni poco ci manca. Il conflitto fra arte e maternità è violento: conosco moltissime artiste e pochissimi figli di artiste... Nelle ultime generazioni la sterilità colpisce anche gli uomini. “Molti grandi artisti maschi sono stati pessimi padri e spregevoli mariti” scrive la Musa Fabia, compiaciuta del fatto che con Ryan le cose vadano diversamente. I maschi odierni, svirilizzati e sottomessi, non vogliono e non possono essere considerati pessimi padri (altrimenti rischiano l’abbandono, la sottrazione dei figli...). Pertanto anche loro, sempre più spesso, o rinunciano ai figli o rinunciano all’arte, o quantomeno all’arte come priorità assoluta (l’unico modo per diventare Andy Warhol).