preghiera
A Dio e a Nettuno piacendo, nel 2023 vorrei mangiare murena
Finiti i dolci della tradizione e i menù dell’imposizione (domestica o ristorantizia), pressoché inevitabili in cenoni e tavolate, si può ricominciare a spaziare
Finite le feste si può ricominciare a mangiare ciò che si vuole. Finiti i dolci della tradizione e i menù dell’imposizione (domestica o ristorantizia), pressoché inevitabili in cenoni e tavolate, si può ricominciare a spaziare. Io ad Andrea Cuomo del Giornale, per la sua pagina sul cibo del 2023, ho detto che quest’anno vorrei finalmente mangiare la murena. A Dio e a Nettuno piacendo, ovvio. Molti altri enogastronomi interpellati vedono invece un 2023 caratterizzato da ingredienti quali pane, pasta, pomodoro, broccoli, legumi, acciughe, barbabietole… Che basse aspettative! Per giunta spesso abbinate, nelle risposte a Cuomo, a deprimenti parole-chiave quali “inclusività”, “sostenibilità”, “riciclo”, “recupero”, “etica”… Mentre io, intollerante al moralismo gastronomico, sogno strani pesci da antico romano. Oppure, in via subordinata, lussuose aragoste e scandalosi fegati grassi.