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Libertà per le cravatte a righe, l'estetica non sia sequestrata dal tifo

Camillo Langone

Vivo l’incompatibilità fra stile e pallone. Se porto una cravatta bluceleste ecco che la vedono nerazzurra e mi sospettano dell’Inter. Se porto una cravatta biancoblu i maligni la vedono bianconera e mi credono juventino

Tertulliano, gran filosofo cristiano, tu nel “De spectaculis” mostrasti l’incompatibilità fra cristianesimo e sport, forse pure tra cristianesimo e festival della canzone (pazienza se ai tuoi tempi non esistevano né il calcio né Sanremo, esistevano i prodromi ossia “le gare o certami”), io invece vivo l’incompatibilità fra stile e pallone. Devi sapere che amo le cravatte e particolarmente le cravatte di maglia e particolarissimamente le cravatte di maglia a righe, però le righe spesso producono equivoci antipaticissimi. Se porto una cravatta bluceleste ecco che la vedono nerazzurra e mi sospettano dell’Inter. Se porto una cravatta biancoblu i maligni la vedono bianconera e mi credono juventino. Per carità di Dio. Vorrei comprarne una rossoblu ma temo, vista la somiglianza di blu e nero, che mi prendano per milanista. Tertulliano, gran filosofo cristiano, dammi la forza di ignorare questi pagani, questi idolatri, questi plebei da circo: possa comprare tutte le cravatte che mi piacciono, l’estetica non sia sequestrata dal tifo.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).