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preghiera

Sia benedetta la zuppiera

Camillo Langone

Il brodo ricorda la placenta e la zuppiera il ventre, le veneree forme, è calore e curva, si abbina a sensuali piatti fondi e tondi, mentre i ristoranti dal menù non lubrificato tendono agli spigoli respingenti

Benedetta la zuppiera. In un ristorante gli anolini mi arrivano nella zuppiera e mi commuovo. La zuppiera che è fatta per contenere zuppe e pasta in brodo. E la zuppa rimanda all’inzuppare, e la pasta in brodo è quasi sempre pasta fresca che rimanda all’artigianato e alla mano (spesso femminile) mentre la pasta secca rimanda all’industria e alla macchina. E il brodo ricorda la placenta e la zuppiera il ventre, le veneree forme. La zuppiera è calore e curva, si abbina a sensuali piatti fondi e tondi, mentre i ristoranti dal menù non lubrificato, i ristoranti commerciali e sbrigativi che servono arida pastasciutta, tendono agli spigoli respingenti, ai piatti quadrati, ai piatti rettangolari, se non alle lastre funeree. Benedetta due volte la zuppiera quando viene lasciata sul tavolo e si può fare liberamente il bis: significa che in cucina non c’è uno chef ma un cuoco e che il potere è in mano al cliente come il mestolo con cui estrarre galleggianti anolini, o marubini, o tortellini... Possiedo zuppiere ma sogno di comprarne di nuove: ed è un sognare nuovi amici, nuove domeniche.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).