preghiera
Leggere la biografia di Hockney per riscoprire la bellezza della primavera
Il grande pittore inglese non è religioso. Ma ti va venire un grande entusiasmo per la natura
“Il mondo è molto, molto bello se lo si guarda, ma la maggior parte delle persone non lo osserva con l’intensità che necessita. Io sì”. Queste parole di David Hockney, lette in “Travolgente primavera. David Hockney in Normandia” di Martin Gayford (Einaudi), mi hanno ricordato quelle di Cristina Campo sull’importanza dell’attenzione.
Il grande pittore inglese non è religioso, che io sappia, ma pur avendo superato da un pezzo gli ottant’anni è un entusiasta. E l’entusiasta è, secondo l’etimo greco, “posseduto dal dio”. Il biografo racconta di Hockney gli slanci, il desiderio intenso e sempreverde di raffigurare la natura, a cominciare dalla stagione del titolo. Si legga “Travolgente primavera” perché l’entusiasmo è contagioso. Sì, l’entusiasmo entusiasma. E insieme a Hockney si osservi meglio, più attentamente, più intensamente, la bellezza della primavera che è qui davanti agli occhi. Dei fiori, degli alberi, delle foglie, dei corsi d’acqua, dei sentieri, dei prati: del mondo.