preghiera
Il sacrilegio di postare i risultati degli esami medici
Le sempre più frequenti esibizioni di malattia o ritrovata salute sono atti osceni in luogo pubblico. Osceni nel senso intuito dal filosofo Byung-Chul Han: “La trasparenza è di per sé pornografica”
“Visita di controllo andata bene” dice il rapper. Le sempre più frequenti esibizioni di malattia o ritrovata salute sono atti osceni in luogo pubblico (i social). Osceni nel senso intuito dal filosofo Byung-Chul Han: “La trasparenza è di per sé pornografica”. Solo che al contrario della pornografia in senso stretto non sono previste erezioni né eiaculazioni. Anzi, in questo continuo autopettegolezzo sanitario il corpo diventa anerotico. Dunque i più erotici sono i riservati (non i pudichi: i riservati). Passando da Eros a Thanatos, prego di pensarla sempre come Epitteto: “Ho unito i miei impulsi a Dio. Egli vuole ch’io abbia la febbre: anch’io lo voglio”. Postare il risultato di una misurazione, di un esame, mi sembri sempre qualcosa di simile a un sacrilegio, un ostentato distacco dal divino (che poi non faccio esami da prima della pandemia, mi sono dimenticato dove si fanno, come si fanno e, soprattutto, perché si fanno).