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Reggio Emilia avrà pure 170.000 abitanti, ma ogni volta mi sembra un paese

Camillo Langone

C'è chi sa dove abita Ligabue, ma la casa da fuori è modesta. Questa semplicità, così rilassante in tempo di esibizionismo, è il bello del cantante e della città

San Prospero, il patrono, conservi il paese di nome Reggio Emilia. Sarà che cerco di scegliere strade defilate e orari tranquilli, ma Reggio Emilia che pure ha 170.000 abitanti ogni volta mi sembra un paese. Di più: un paese vuoto. Ancora di più: un paese vuoto di parecchi decenni fa, quando i turisti non avevano ancora scoperto Bologna, figuriamoci la provincia emiliana. Alla vermuteria di via Guasco c’è poca gente, in carta trovo il Biancosarti, l’Americano lo fanno bene, diffondono musica reggae, c’è un’aria da Scandiano anni Settanta. Semideserta è via Porta Brennone, due lati di case modeste dove abita Ligabue. Non conoscevo il numero civico ma da alcuni segni credo di identificarlo. E’ un segreto di Pulcinella, a Reggio lo conosceranno in mille, però scriverlo non mi sembra bello e non conta nulla. Ciò che conta è l’apparenza ordinaria dell’edificio: disponendo di molti soldi avrei scelto altro. Poi magari contiene studi di registrazione, palestre personali e piscine coperte ma da fuori proprio non si evince, e comunque la via è dimessa, paesana. C’è un’aria da Correggio anni Ottanta. Questa semplicità, così rilassante in tempo di esibizionismo, è il bello di Ligabue e il bello di Reggio Emilia. San Prospero conservi cantante e città esattamente così come sono.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).