Dal profilo Facebook di Casa Pappagallo

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Se dovessi invidiare qualcuno sarebbe Luca Pappagallo, cuoco mediatico

Camillo Langone

Non ha mai posseduto un ristorante, non ha mai perso sonno e quattrini andando a caccia di stelle Michelin. Un dilettante che guadagna? Un professionista che si diletta? Prende il meglio da entrambi gli ambiti: piacere e profitto. E fa il pieno di visualizzazioni

Sant’Agostino, definisti l’invidia “peccato diabolico per eccellenza” e io che ho rinunciato a Satana non invidio nessuno. Ma se proprio dovessi farlo, invidierei Luca Pappagallo. E’ un cuoco mediatico, esclusivamente internettiano. Non è Cracco, è un genio: non ha mai posseduto un ristorante, non ha mai perso sonno e quattrini andando a caccia di stelle Michelin. Non ha mai cucinato in una cucina che non fosse la sua. Non so come definirlo: un dilettante che guadagna? Un professionista che si diletta? E’ uomo che prende il meglio da entrambi gli ambiti: piacere e profitto. Dunque il più invidiabile. Anche perché sviluppa gli affari e l’acquolina senza muoversi da Casa Pappagallo, “format crossmediale” di ricette videoregistrate nel suo paesello toscano, Arcidosso (4.000 abitanti alle pendici dell’Amiata). Sant’Agostino, non invidio nessuno ma chi prospera senza doversi inurbare beato lui. Eppure Mauro Corona, che vive a Erto, non lo invidierei mai: troppo montanaro. Nemmeno Benedetta Rossi che vive ad Altidona: troppo plebea. Luca Pappagallo invece è un signore di campagna. Che sorride sempre e ci mancherebbe: la sua “carbonara definitiva” ha già raccolto 1,6 milioni di visualizzazioni.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).