LaPresse

preghiera

La norma che impedisce al Cav. di riposare nel suo mausoleo è persecuzione comunista

Camillo Langone

Fu la legge napoleonica, datata 1804, a imporre la sepoltura nei cimiteri. Con pretesti sia sanitari che ideologici: in nome della rivoluzionaria Égalité, Napoleone prescrisse tombe tutte uguali. Ed ecco a voi il comunismo cimiteriale

Berlusconi perseguitato dai comunisti sia in vita che in morte. Non mi riferisco agli sciacalli rossi (in natura esistono gli sciacalli dorati e gli sciacalli grigi, in cultura esistono gli sciacalli rossi) capaci di esultare alla triste notizia di lunedì mattina. Qui mi riferisco a Napoleone, criminale politico che per soddisfare la sua brama di potere fece morire cinque milioni di persone, e comunista cimiteriale. La norma che impedisce a Berlusconi di essere tumulato nel mausoleo di Villa San Martino ad Arcore discende dall’Editto di Saint-Cloud. Fu quella legge napoleonica, datata 1804, a imporre la sepoltura nei cimiteri. Emarginando la Chiesa (prima le tombe erano nelle chiese o nei pressi). Con pretesti sia sanitari (sempre cari al Leviatano, si è visto con la pandemia) che ideologici: in nome della rivoluzionaria Égalité, Napoleone prescrisse tombe tutte uguali, ed ecco a voi il comunismo cimiteriale. Morto il grande macellaio, molte sue leggi, nella sostanza se non nella forma, rimasero. Così oggi è vietato collocare la bara di un famigliare nel proprio terreno, nemmeno se all’interno di un mausoleo realizzato da un artista importante. Forse un’urna. Ma una bara no: lo Stato non vuole. Grazie a Dio esiste l’anima e l’anima di Silvio Berlusconi adesso è libera.

Di più su questi argomenti:
  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).