preghiera
Perché solo al classico? Seneca sia letto in tutte le scuole d'Italia
L’autore delle “Lettere a Lucilio” (versione di latino di quest’anno) è un antidoto ai social e agli influencer: “Chi è saggio non segue il volgo”. Insegna a non invidiare, a ragionare, a contemplare
Se davvero lo Stato italiano volesse dare una possibilità a tutti i ragazzi, anziché perpetuare il classismo con programmi scolastici di serie A, serie B e serie C, darebbe Seneca a tutti. Che l’autore delle “Lettere a Lucilio” (versione di latino di quest’anno) sia privilegio dei licei classici dovrebbe risultare più anacronistico e insopportabile del suffragio censitario. Seneca che è un antidoto ai social e agli influencer: “Chi è saggio non segue il volgo”. Seneca che insegna a non invidiare, a ragionare, a contemplare: “Contro coloro che esaltano il potere e il favore popolare, egli ammiri la vita ritirata di chi è dedito agli studi...”. Seneca che offre libertà dalle passioni, elevazione spirituale, accettazione della realtà, e tutto questo gratis. Dai licei del centro ai professionali delle periferie, a tutti sia data la letteratura latina, a tutti sia dato Seneca.