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Un pamphlet di Gog spiega la follia del mercato editoriale

Camillo Langone

“Manifesto contro l’editoria” spiega lo stato manicomiale di un settore in cui, pagati distributore, promotore, tipografo e autore, al piccolo editore resta il 4 per cento del prezzo di copertina

La follia dell’editoria, spiegata bene. Da “Manifesto contro l’editoria”, un pamphlet senza autore, senza titolo sulla costa, senza prezzo sul retro, senza codice ISBN, dunque semiclandestino come si conviene a un vero pamphlet. Pubblicato (se pubblicato si può dire) da Gog, un’avanguardia culturale prima che una casa editrice. Fra Papini e Modugno, “Stroncature” e “Vecchio frak”, da una parte contiene un duro attacco alle scuole di scrittura e agli scrittori ridotti a intrattenitori, dall’altra un romantico “addio al mondo, alle librerie, ad Amazon”. Tempestoso e autarchico: “Da oggi i libri GOG non avranno neanche l’ISBN. Da adesso i nostri libri si troveranno innanzitutto sul nostro sito. Oppure ai nostri eventi”. Quella di Gog è una scelta estrema, pericolosa, coraggiosa, comprensibile lette le pagine sullo stato manicomiale di un settore in cui, pagati distributore, promotore, tipografo e autore, al piccolo editore resta il 4 per cento del prezzo di copertina. Qualora il libro la libreria lo abbia venduto. Se invece non lo ha venduto la libreria rispedirà il libro al mittente (era in conto deposito!) e addio anche a quel poco. Grazie a “Manifesto contro l’editoria” adesso sapete cosa fare se qualcuno vi propone di fondare una casa editrice: chiamare l’ambulanza.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).