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Il libro di Daniele Rielli ci dice che nonostante tutto la Puglia ce la farà
Ci sono anche buone notizie in “Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale”, sulla Xylella che ha colpito gli ulivi. Per esempio, gli agricoltori hanno smesso di credere ai cantanti pugliesi che si opponevano al taglio degli alberi infetti (Emma Marrone, Nandu, Sangiorgi...)
“Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale” di Daniele Rielli (Rizzoli) è un libro indispensabile. Per chiunque viva o villeggi in Puglia, e forse per chiunque condisca l’insalata. Perché spiega bene e racconta meglio l’emergenza Xylella, il batterio che da Gallipoli è salito verso Bari uccidendo quasi tutti gli ulivi incontrati per via. E illumina anche la storia dell’extravergine italiano (in estrema sintesi: un’invenzione moderna). “Il fuoco invisibile” è un bell’esempio di giornalismo narrativo (un tempo lo avrebbe firmato Giorgio Bocca) e una fonte di consolazione: temevo che l’olio pugliese fosse spacciato e invece Xylella è fattore di rinnovamento. Ex malo bonum. Ecco le buone notizie di Rielli: 1) il batterio ha rallentato l’avanzata; 2) gli agricoltori hanno smesso di credere ai cantanti pugliesi che si opponevano al taglio degli alberi infetti (Emma Marrone, Nandu dei Sud Sound System, Sangiorgi dei Negramaro...) cominciando a dar retta ai ricercatori del Cnr; 3) molti ulivi morti erano, dal punto di vista economico, già morti da oltre un secolo; 4) molti ulivi morti non fornivano un olio da rimpiangere; 5) stanno piantando uliveti nuovi, resistenti al batterio, avanguardie di un’olivicoltura pugliese finalmente vitale e profittevole. Nonostante i suoi cantanti, la Puglia ce la farà.