PREGHIERA
Quando il cane diventa il padrone
"Il vero gentiluomo ha sempre un cane a fianco" diceva Carlo V. Ma se scrivi contro l'Italia trasformata in canile l'anacronista sei tu
Poi sarei io l’anacronista. Quando scrivo contro i cani, contro l’Italia mutata da Stivale a Canile, non si indignano soltanto gli animalisti nichilisti, anche i conservatori amanti dei cani: "Il vero gentiluomo ha sempre un cane al fianco! Simbolo di eleganza, di assenza di impegni volgari quali il lavoro salariato…". Incuriosito, chiedo di fare un esempio. "Carlo V, imperatore cattolicissimo!". Ah, ecco, Carlo V. Poi sarei io l’anacronista. I conservatori amanti dei cani vivono nel sedicesimo secolo, quando le gentildonne figliavano come coniglie e i gentiluomini accarezzavano i cani nei ritratti di Tiziano. Io sono un conservatore avverso ai cani siccome vivo nel ventunesimo, quando le cucce sono piene e le culle vuote, nel tempo della sostituzione affettiva bambini/cuccioli. Per strada non vedo nessun Carlo V. Niente sovrani: soltanto sudditi dei propri cani.