Modena - foto Unsplash

Preghiera

Soltanto in provincia è dolce vivere

Camillo Langone

Mi fa imbestialire chi chiama "piccolo paesino" il proprio paese. Così come l'idea diffusa che solo Milano e Roma siano città degne in cui vivere: dovrebbe essere il contrario

Che rabbia mi fa la mancanza d’orgoglio. Mi fa imbestialire chi chiama paesino, o addirittura, ridondanza dell’autocommiserazione, “piccolo paesino”, il proprio paese, e chi chiama cittadina la propria città. Nessuno si permetta di dire in mia presenza che Modena è una cittadina. Lo hanno fatto e mi hanno offeso non perché sia nato o residente a Modena ma perché chi sminuisce la provincia italiana sminuisce me. Modena non è una cittadina e non è nemmeno una piccola città. Piccole città sono le mie amate Mantova, Treviso, Faenza, Cesena, Cervia, Riccione, Pesaro, Senigallia, Viterbo, Gravina, Trani, corrispondenti a un ideale oraziano di comuni sotto i 100.000 abitanti e sopra i 25.000. Modena di abitanti ne fa 183.000, è sede di arcidiocesi (non semplice diocesi: arcidiocesi), di università, di accademia militare, di Ghirlandina, Chiarli, Maserati, Galleria Estense, Osteria Francescana, Museo Enzo Ferrari... Che rabbia mi fa l’idea che in Italia esistano solo Milano e Roma e tutto il resto sia quisquilia. Dovrebbe pensarsi il contrario: soltanto in provincia è dolce vivere. Là dove non si vedono grattacieli ma campanili. Dove non ci sono metropolitane bensì, dalla periferia al centro, brevi passeggiate (com’è possibile vantarsi di vivere in città che ti richiedono, per gli spostamenti, di interrarti, farti topo?).

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).