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Preghiera

Pretendiamo figli da chi non riesce più a spaccare delle mandorle

Camillo Langone

Nella nostra società cresce l'inettitudine: tutti delegano tutto e si rifiutano di sporcarsi le mani

Sia lodata la senatrice Mennuni, ovviamente: chiunque esorti alla maternità con qualunque argomento e qualunque vocabolario (perfino con la parola “cool”) va applaudito. Ma altrettanto ovviamente non c’è nulla da fare. E non penso ai fischi degli estinzionisti (giornalisti, politici e altra gente priva di senso della realtà), mi bastano i comportamenti quotidiani degli italiani. Studiandoli ho notato una crescente inettitudine a qualsiasi sforzo serio. Sono diventati tutti milordi e sull’amplesso, necessario antefatto del parto, sembrano pensarla come Lord Chesterfield: posizione ridicola, piacere passeggero, spesa eccessiva. Meglio delegarlo. Meglio delegare qualsiasi attività. Lo vedo in pescheria: improvvisamente tutti si fanno pulire il pesce, più nessuno vuole eviscerare, squamare, sfilettare... Lo vedo dal fruttivendolo: improvvisamente tutti comprano frutta secca già sgusciata, più nessuno è disposto a spaccare noci e nocciole, nemmeno a Capodanno (pensare che nei cenoni insopportabili e interminabili lo schiaccianoci era un passatempo). Se non riescono a spaccare una mandorla, possono riuscire a fare un figlio? Domanda retorica per un popolo di debosciati.

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).