Preghiera
Anche gli ascoltatori della musica "selvaggia" sono stati addomesticati
Non è possibile programmare un impulso. Eppure, oggi, si prenotano concerti mesi prima dell'evento: addio sfrontatezza
Cristo è dimenticato ma pure Dioniso non lo segue più nessuno. L’ho capito a Barletta, vedendo la locandina di un concerto di Molfetta: Tommaso Paradiso, Banchina San Domenico, 22 agosto. Ventidue agosto? La locandina parlava di prevendita dei biglietti e cosa c’è di più burocratico e meno dionisiaco di una prevendita? Non per dire, ma io quando andavo ai concerti rock decidevo la mattina se non al pomeriggio, la sera mi presentavo alla cassa, prendevo il biglietto ed entravo (a volte, in anni remotissimi, grazie alla prescrizione posso dirlo, tralasciando anche la cassa). Dalle origini fino a ieri, i raduni musicali sono stati l’ultima incarnazione del dionisismo. Ossia sfrenatezza, ebrezza, istinti, impulsi... Mica puoi programmare un impulso. Come fai a sapere che impulso avrai il 22 agosto? Magari a ferragosto conoscerai una ragazza a cui Tommaso Paradiso fa schifo: rinunceresti a una notte d’amore per confermare l’appuntamento col cantante di “Felicità puttana”? Forse però Tommaso Paradiso non è l’esempio migliore: la prossima estate suoneranno in Italia tipi ben più duri, Extreme, Steel Panther, Greta Van Fleet, Lenny Kravitz, Rammstein, e sono tutti già in prevendita. Anche gli ascoltatori della musica che si pretende selvaggia sono ormai un gregge ordinato, addomesticato, innocuo. Ridatemi le baccanti.