(foto Ansa)

Preghiera

Quando passa un trattore, giù il cappello

Camillo Langone

Un mondo che gira al contrario, dove agricoltori e allevatori sono visti come minacciosi alieni

Sono a una tavolata di periti agrari. Qualcuno guida i famosi trattori, qualcuno fa l’agronomo, qualcuno dirige stalle, qualcuno fa altro, tutti comunque veniamo dall’istituto agrario. Infatti parliamo di vacche, formaggio, vino... Siamo una ventina. A un certo punto, osservando i piatti e i bicchieri, noto: non un vegetariano, non un astemio. Non uno. Ecco i veri italiani. Forse gli ultimi italiani... Sono tutti padri, quasi tutti mariti, quasi tutti stanno da sempre con la stessa donna. Nessuno abita in grandi città, quasi tutti abitano in paesi, frazioni, case isolate. Nessuno ha tradito la propria cultura.

Com’è possibile che qualcuno fuori di qui si permetta di ironizzare su di loro? Com’è possibile che il settore primario sia considerato secondario? Com’è possibile che un abitante di Roma o di Milano veda agricoltori e allevatori come minacciosi alieni? Dovrebbe essere il contrario, sono Roma e Milano le astronavi che spargono sul territorio nazionale valori estranei, innanzitutto il nichilismo (molto più pericoloso del glifosato). Com’è possibile che chi lavora con un computer sputi sentenze su chi lavora su un trattore? Com’è possibile che chi produce chiacchiere osi rimproverare chi produce cibo? Quando passa un trattore, giù il cappello.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).