Preghiera
Lode agli spaghetti all'assassina di Bari
Il loro ritorno sulle nostre tavole manifesta la circolarità del tempo, la non inevitabilità del progresso. A questo punto c'è speranza perfino per i gamberetti in salsa rosa
Lode agli spaghetti all’assassina, sollievo di noi reazionari. E’ una storia incredibile: un piatto inventato a Bari nel 1967, presto decaduto, quindi scomparso, infine, dopo decenni di oblio, rinato grazie a un gruppo di nostalgici, ad alcuni libri e a una serie tv. Oggi nella città di San Nicola è più facile trovare questi spaghetti bruciacchiati, croccanti e piccanti (da cui il nome) che la tiella o le brasciole. Conosco resurrezioni più importanti e però anche una piccola resurrezione gastronomica ha qualcosa di commovente. A questo punto c’è una speranza perfino per i gamberetti in salsa rosa, per i tortelli panna prosciutto e piselli, per il filetto al pepe verde, per la macedonia di frutta... Gastronomicamente parlando nessuno dei piatti succitati merita di essere rimpianto, ormai il loro significato è altrove. E pure l’importanza degli spaghetti all’assassina supera di gran lunga il dato alimentare. Il loro ritorno manifesta la circolarità del tempo, la non inevitabilità del progresso che tutto annienta e che è il vero assassino (gli spaghetti nonostante il nome sono innocenti).