Preghiera
Altro che Scurati, il vero problema è il 25 aprile: sfilata di ombre e zombie
Celebrazione condivisa dopo la guerra, è oggi solo una festa comunista di primavera. Sabba di una setta di nemici della libertà che usano i morti per bastonare i vivi
Il vero problema non è Scurati e i suoi Pappagalli, Anthony and his Parrots, la band dei 53 scrittori che hanno ripetuto in video il monologo dell’autore ossessionato da Mussolini. Il vero problema non è TeleMeloni. Il vero problema, la fonte di ogni tedio, è il 25 Aprile. Quella che subito dopo la guerra era una celebrazione relativamente condivisa, adesso è solo una delle due feste comuniste di primavera (l’altra è il Primo Maggio, ovvio). E’ il sabba di una setta di nemici della libertà che usano i morti di ottant’anni fa per bastonare i vivi di oggi. E’ una sfilata di ombre, zombi, carcasse. Questa non è democrazia, è vudù. Questi fantasmi non hanno il diritto di molestarci in eterno, di continuare a trascinar catene al piano di sopra impedendoci il riposo. Si chiami l’esorcista! Fascisti e Comunisti? Ancora? Ma allora perché non Guelfi e Ghibellini, non Cowboy e Indiani? Oltre che manichei siete monotoni: basta! La piccola patriota laziale spenga la fiamma fatua del suo simbolo, Scurati smetta di scrivere romanzi-ectoplasma, Serena Bortone riprenda a intervistare figlie di Al Bano... Tutto deve avere una fine, solo Dio è eterno. Sia abolito il 25 Aprile di Stato e si torni al 25 Aprile dei Santi: viva San Marco!