(foto LaPresse)

Preghiera

Il pregiudizio dell'innocuità dei poeti: più sensibili e più reattivi

Camillo Langone

Anche coi sinistri bisogna fare particolare attenzione, perché pure loro sono più sensibili della media. Molti progressisti vogliono salvare il mondo e un fine tanto alto giustifica fatalmente mezzi energici

E’ un poeta di sinistra ed è un mezzo assassino, logico. L’innocuità dei poeti è un pregiudizio recente, di chi confonde sensibilità e bontà dopo aver visto troppe foto di autori accarezzanti gatti. In realtà è il contrario, chi è più sensibile è più reattivo, dunque più pericoloso. La storia della letteratura russa è piena di poeti impegnati a spararsi addosso, esagitati con la mania del duello (Puskin e Lermontov ci lasciarono le penne). E in Francia? Verlaine sparò a Rimbaud con una pistola, ferendolo, mentre Lacenaire usava il punteruolo ma non lasciava scampo (leggansi “Memorie di un poeta assassino”). Il nostro Giuseppe Artale, poeta barocchissimo, veniva chiamato il Cavaliere Sanguinario: commise il primo omicidio, per futili motivi, a 15 anni. Anche coi sinistri bisogna fare una particolare attenzione. Perché pure loro sono più sensibili della media. Molti  progressisti vogliono salvare il mondo e un fine tanto alto giustifica fatalmente mezzi energici. Perciò Aldo Moro fu ucciso dai rossi e Pim Fortuyn da un ambientalista, perciò Bolsonaro venne accoltellato da un simpatizzante di Lula, perciò un poeta idealista ha sparato a Robert Fico... (Come sono contento di essere un conservatore insensibile e inoffensivo).

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).