Preghiera
Il cristianesimo esemplare di Costanza Miriano
La scrittrice, nel suo ultimo libro "Benedetto il giorno che abbiamo sbagliato", riflette sull'importanza di essere amabili: se tutte le donne lo fossero, anche gli uomini lo sarebbero
Se tutte le donne italiane fossero come Costanza Miriano, o come le lettrici di Costanza Miriano che ne mettono in pratica i consigli, tutti gli uomini italiani sarebbero felici. E’ evidente leggendo “Benedetto il giorno che abbiamo sbagliato. Manuale di manutenzione del matrimonio” (Sonzogno), l’ultimo libro appunto di Costanza Miriano. Bastino i titoli di due capitoli: “Perché rimanere sposati anche se non ci amiamo più” e “Perché rimanere sposati anche se mi ha tradito”. E’ il cristianesimo secondo Costanza. Una donna cristiana sa che dividere è il gioco di Satana, oltre che il fatturato di avvocati e psicologi. Ma dove sono le donne cristiane? In giro vedo donne pagane gelose come scimmie (la gelosia è provata anche dai babbuini, è un sentimento babbuinico), e tutto un sistema pedagogico, fatto di film, tv, libri, presidenti del Consiglio, che insegna a rompere in nome dell’orgoglio. Trasformando il rapporto fra i sessi in guerra e competizione. “Cerchiamo invece di essere amabili” scrive Costanza. Che bella parola, “amabile”. Mentre si può amare anche in modo brutale nell’essere amabili c’è soltanto dolcezza. Se tutte le donne fossero amabili anche tutti gli uomini (salvo forse quattro disgraziati) lo sarebbero. Ma essere odiosi viene più facile.