Un'inquadratura dalla mostra di Vezzoli al museo Correr di Venezia (Getty)

preghiera

Francesco Vezzoli, parassita della storia dell'arte

Camillo Langone

Mette il faccione di Kim Kardashian al posto del volto della Madonna, appiccica lacrime, si accanisce con tatuaggio e trucco. Il vandalismo iconografico dell'artista bresciano, in quello strazio che è “Musei delle lacrime”, al Museo Correr di Venezia

Francesco Vezzoli fa piangere la Madonna, in una mostra che fa pietà. In quello strazio che è “Musei delle lacrime”, al Museo Correr di Venezia fino al 24 novembre, l’artista bresciano fa del vandalismo iconografico. Prende l’Annunciata di Antonello da Messina, la riproduce con una stampante, al posto del suo volto purissimo mette il faccione plastificato di Kim Kardashian, ed ecco l’infamia su tela. Prende una Madonna col Bambino di Giovanni Bellini, appiccica lacrime a entrambi e sulla Madre si accanisce con tatuaggio e trucco: empio pasticcio. Non faccio un terzo esempio perché mi manca il cuore ma ce n’è tanto di questo bricolage blasfemo, narcisista e puerile, nella mostra del Correr che è museo civico eppure il sindaco di cosiddetta destra ha sorriso e approvato (e il Patriarca dov’è? A preoccuparsi per il premierato?). Malignamente Vezzoli si dice “interessato al sacro ma non alla religione” ovvero è interessato al sacro per dissacrarlo, consumarlo. L’ennesimo parassita della storia dell’arte, uno dei tanti saprofiti del cristianesimo... Chi al Museo Correr non sente puzza di decomposizione è morto pure lui.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).