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Il virus ideologico del climatismo
Destra e sinistra sono entrambe state contagiate dalle campagne favorevoli alla decarbonizzazione. E la pervasività dell'ecologismo non fa sconti
“Il climatismo è un virus ideologico che contagia destra e sinistra. Non c’è partito politico che non sia a favore della decarbonizzazione”. Nicola Porro nel suo ultimo libro “La grande bugia verde. Gli scienziati smontano, con dati reali, i dogmi dell’allarmismo climatico” (Liberilibri) mi ricorda che la destra è solo una sinistra moderata. E che un cristiano, ossia un antropocentrico, il carbone deve farselo piacere moltissimo visto che costa pochissimo e consente non soltanto ai ricchi di riscaldarsi d’inverno e rinfrescarsi d’estate.
Porro fa un acuto confronto: “E’ come se in piena ubriacatura comunista tutti fossero stati concordi sui principi marxisti. E, quei pochi contrari, si fossero limitati a mettere in discussione solo i tempi necessari per arrivare a qualcosa che era dato per acquisito”. Dunque il climatismo è culturalmente peggio del comunismo: ancor più pervasivo, ancor più totalitario. Lo conferma la presenza nel governo di cosiddetta destra di un ministro che ha appena meritato questo titolo: “Pichetto ha un piano: più rinnovabili per un’Italia green”. Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica? No, Ministro della Grande Bugia Verde.