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Preghiera

Chiara Valerio non ha letto Hemingway

Nel suo ultimo libro la scrittrice ha scritto: “Fa meno schifo agli altri pensare a due donne nel letto, invece due uomini insieme è sempre un peccato”. Dice di averlo sentito a Scauri

Piccolo mondo moderno, quello di Chiara Valerio. Almeno da quanto deduco leggendo l’intervista di Vanity Fair. Moderno relativamente, perché il lesbismo intellettuale del Bloomsbury Group ha 120 anni. Piccolo assolutamente, perché la scrittrice sembra vivere in un microcosmo abitato soltanto da giurati dello Strega. L’intervistatrice estrae una frase dall’ultimo libro: “Fa meno schifo agli altri pensare a due donne nel letto, invece due uomini insieme è sempre un peccato”. L’autrice rivela di averla rubata alla nonna: “L’ho sentita solamente a Scauri da persone di una certa generazione”. Io però questo discorso, espresso meglio, l’ho letto in “Festa mobile” di Hemingway, pronunciato da Gertrude Stein che non era di Scauri ma che Chiara Valerio dovrebbe conoscere più di me.

Un tempo pensavo anch’io così, da debosciato deviato da Saffo o da Courbet o da Newton, non ricordo bene. Poi tornai a Romani 1,26-27: i rapporti omosessuali sono peccaminosi tutti, senza distinzione. Questo per quanto riguarda noi cristiani (di ogni generazione: il Nuovo Testamento è sempre valido e sempre nuovo). Immagino che gli ebrei e i musulmani la pensino allo stesso modo, o almeno gli ebrei e i musulmani che credono nei rispettivi testi sacri. C’è tutto un mondo fuori dal Ninfeo di Villa Giulia. Un grande mondo eterno.

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