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preghiera

Se Francesca Pascale è di destra, allora io sono qualcos'altro

Camillo Langone

Troppi continuano a confondere destra divina e destra profana e, peggio ancora, destra e fascismo. E io non voglio avere a che fare con la destra profana e col fascismo. Ma soprattutto, se la Pascale è di destra, io ho il dovere morale di essere qualcosa d'altro

Francesca Pascale mi ha fatto un favore. Mi spiego. Periodicamente e abbastanza incredibilmente, l’ultima volta settimana scorsa, mi invitano a parlare del “Manifesto della destra divina”, libro vecchissimo per giunta fuori commercio, e io rispondo sempre di no. Motivando col fatto che troppi continuano a confondere destra divina e destra profana e, peggio ancora, destra e fascismo. E io voglio avere poco a che fare con la destra profana e niente a che fare col fascismo. Ogni volta ho l’impressione che il mio interlocutore sospetti invece un tradimento: “Sarà passato a sinistra”. Adesso però ho un motivo davvero convincente, me l’ha fornito Francesca Pascale dichiarandosi di destra. “Non sono di sinistra” ha detto a Mow. “Si sente di destra” ha precisato il Giornale. Se Francesca Pascale è di destra chiunque può capire che io ho il dovere morale di essere qualcosa d’altro. Che cosa? In primo luogo un devoto lettore del profeta Isaia. Che 27 secoli prima del primo Pride già si scagliava contro le esibizioni: “Essi ostentano il peccato come Sodoma: non lo nascondono neppure...”. Se esistesse il partito di coloro che i peccati almeno li nascondono io sarei di quel partito. Una volta c’era, si chiamava Democrazia Cristiana: com’era bello! Oggi non c’è più, oggi c’è Francesca Pascale. Che comunque mi ha fatto un favore.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).