preghiera
A Parabita le edicole votive sono occupate dai demoni dell'arte contemporanea
In provincia di Lecce, ecco l'abisso della desolazione: edicole votive vuote di Madonne e Santi e riempite di feticci. Un’idea di arte contemporanea come sinonimo di arte atea
Assunta, Maria Assunta, sacrilegio nel Sud del Sud dei Santi! A Parabita (Lecce), a pochi chilometri dal paese natale di San Giuseppe da Copertino e proprio in questo giorno mariano, si possono vedere le edicole votive vuote di Madonne e Santi e riempite di feticci. Un abisso della desolazione denominato “Votiva”. Una collezione di profanazioni nell’ambito di “Parabita per il Contemporaneo” perché nella Provincia della Provincia degli Apostati, delle curatrici interculturali e dei sindaci democratici, impera un’idea di arte contemporanea come sinonimo di arte atea. Ecco pertanto un’arte saprofita, parassita, le opere di 16 cuculi dei tabernacoli: l’idolo senza senso e coerentemente senza titolo di Mimmo Paladino, il blasfemo “Dio Cubo” di Francesco Arena, il consueto vaniloquio di Michelangelo Pistoletto, gli amuleti fattucchiereschi di Claudia Losi, l’Annunciazione bestiale (al posto dell’angelo un lupo) di Chiara Camoni… Proprio vero che “gli altari abbandonati vengono occupati dai demoni” (Ernst Jünger). Assunta, Maria Assunta, prega per me che non ti abbandono, che cerco sempre la tua icona.