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"Sono conservatore per le piccole cose", dice Nick Cave, massimo australiano vivente

Camillo Langone

"Conservatore è qualcuno che capisce la natura della perdita perché sa che è molto facile perdere qualcosa ed è molto difficile creare o riportare indietro quella cosa". Una definizione che sarebbe piaciuta a Roger Scruton

Si impari da Nick Cave. Il massimo australiano vivente dopo la morte di Les Murray, intervistato su Robinson di Repubblica, ha dato una definizione di conservatorismo che sarebbe piaciuta a Roger Scruton: “Non sono politicamente conservatore. Ma sono conservatore per le piccole cose e non ho paura a dirlo. Conservatore è qualcuno che capisce la natura della perdita perché sa che è molto facile perdere qualcosa ed è molto difficile creare o riportare indietro quella cosa. Quindi penso che un conservatore sia naturalmente cauto nei confronti del progresso”. Il conservatore, che è avverso alle astrazioni, parte sempre dalla realtà. Dalle cose che il progressista, ossia il dissipatore, considera sempre troppo piccole per meritare attenzione e amore. Io sono un conservatore per molte piccole grandi cose, ad esempio (citando ciò che è minacciato) per il contante, la benzina, l’acquasanta, il presepe, gli organi a canne, le candele vere (le candele di cera), il latte vero (il latte fresco intero), i libri veri (di carta), le cravatte, le camicie, il formaggio di malga, la pasta fresca ripiena... Tutti hanno un elenco di cose da conservare. Solo che molti, terrorizzati dal progressismo, non hanno il coraggio di dirlo. A differenza di Nick Cave.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).