preghiera
L'ascesa femminile nelle professioni è un sacrificio umano. Di donne
Un’amica con una professione superimpegnante mi dice: "Non è possibile fare un lavoro importante e allo stesso tempo fare la madre o la moglie o l’amante. Non lo dice nessuno ma è così". Non lo dice nessuno? Io lo dico
Il femminismo, ossia l’ascesa femminile nelle professioni, è una forma di sacrificio umano. E l’umano sacrificato non è il maschio ma la femmina. “Per fare questo lavoro ho sacrificato davvero tutto, a partire dalla vita privata” dice Giorgia Meloni, e non ne dubito (eviterei di vantarmene però). Io intanto sono al bar con un’amica che fa un lavoro importante e superimpegnante, non tipo Meloni ma quasi, e davanti a un trancio di Sachertorte consolatoria guarda caso se ne esce così: “Non è possibile fare un lavoro importante e allo stesso tempo fare la madre o la moglie o l’amante. Non lo dice nessuno ma è così: non è possibile”. Nemmeno l’amante? “Nemmeno l’amante”. Ecco perché tante donne in carriera si riducono a congelare ovuli, in attesa di tempi migliori, magari di amori travolgenti che non arriveranno mai. Poi leggo Ursula von der Leyen che si gloria di aver sacrificato altri individui di sesso femminile sull’altare di questa ideologia: “Più che raddoppiate le commissarie donne. Senza la mia lettera ne avremmo avute solo 4 su 25”. Tutte donne che per arrivare lassù hanno sacrificato tutto e se putacaso avessero salvato qualcosa lo perderanno durante il nuovo incarico. Non lo dice nessuno? Non è vero: io lo dico.