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Preghiera

Gli italiani si disgustano del contatto fisico: lo conferma la filosofia

Camillo Langone

Refrattarietà a procreare, eccesso di pornografia, preferenza per i contatti digitali: tre scrittori confermano la tesi che siamo diventati insofferenti al tatto umano, fino a negarci qualsiasi desiderio di natalità

La mia idea degli italiani antitattili, divenuti refrattari alla procreazione, dunque impermeabili a qualsivoglia provvedimento natalista, per il crescente disgusto verso qualsiasi tipo di contatto fisico, ha trovato alcuni filosofici consensi. Flavio Cuniberto: “Spetterà ai sociologi dell’Eone Futuro misurare l’impatto devastante della pornografia digitale dove il contatto si riduce al ditino che sfiora lo schermo. Stiamo diventando una società di solipsisti, rifugiati dietro gli schermi come una tecnologica corazza. Armati di corazza, benché smart, è difficile procreare”.

               

Riccardo Manzotti: “Credo che il fastidio che molte persone provano per la carne derivi proprio dall’idea di un contatto diretto, immediato, carnale con il vivente. Meglio il vegetale, più lontano da noi. E’ l’evoluzione culturale, dal corpo di Cristo ci si è spostati a una visione progressivamente animista. La nostra cultura abbraccia il digitale come sostituto tecnologico dell’anima (lo si vede benissimo in tante serie tv, per esempio nell’episodio “San Junipero” di “Black Mirror”)”. Davide Rondoni: “Il combinato disposto di spiritualismo disincarnato e ideologie post-idealiste ha ammalato prima le cosiddette élite culturali e poi il popolo. Oltre a una pigrizia da turisti della vita. Irrimediabile? No, più Dio e più Eros e meno discorsi”. (continua)

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).