Il vino naturale è ipocrita
"Il risultato naturale del vino è l’aceto". Me lo disse il grande vignaiolo abruzzese Francesco Valentini, agli albori del fenomeno, ora ci è arrivata anche Sarah Heller, Master of Wine intervistata dal Gambero Rosso
Il vino naturale è l’aceto, me lo disse il grande vignaiolo abruzzese Francesco Valentini ormai parecchi anni fa, agli albori del fenomeno, ora ci è arrivata anche Sarah Heller, Master of Wine intervistata dal Gambero Rosso: “Il movimento del vino naturale è andato troppo oltre, il risultato naturale del vino è l’aceto”. Da ciò potrei azzardare un sillogismo aristotelico-enologico: il vino naturale che non è aceto è un falso. Ma sarebbe la fine di altre amicizie, di altri rapporti (i naturisti del vino sono, come tutti i settari, permalosissimi, seriosissimi, persone con cui è impossibile ragionare). Provo ad ammorbidire scrivendo così: il vino naturale è ipocrita. Me ne convinco leggendo, sul sito specializzato TripleA, la scheda di un vignaiolo il cui rosa viene venduto, in un’enoteca che so ricaricare i prezzi con moderazione, a 43 euri. Voglio capire il motivo della cifra. C’è scritto che il produttore “rinuncia alla chimica”. Possibile? No, lo sa perfino lui che non è possibile visto che dopo poche righe leggo: “I trattamenti fitosanitari sono effettuati con rame e zolfo”. Eccolo qui il segreto del vino naturale che non sa di aceto: fingere che rame e zolfo non siano chimica. “Farisei ipocriti”, li chiamò Gesù Cristo.