Preghiera
Le colonnine per le auto elettriche sono lapidi di un settore già morto
Avanzano gli investimenti per l'elettrico, a favore dell'industria cinese e a danno di un comparto che miete vittime fra lavoratori, operai e impiegati: le aree di servizio sono totem in ricordo dei caduti, a vantaggio dei nuovi affamatori del popolo
Si ritengano lapidi, le colonnine di ricarica delle auto elettriche. Ogni colonnina sia vista come una lapide a ricordo di un lavoratore licenziato, di un operaio, di un impiegato, di un dipendente dell’indotto lasciato a casa, e l’insieme delle 56.000 colonnine (tante sono) sia la grande lapide a ricordo dell’industria automobilistica italiana. Affossata dalla transizione sedicente green, in realtà yellow visto che avvantaggia l’industria cinese. Nelle aree di servizio le colonnine sono i totem del nuovo classismo, dell’apartheid alla moda, siccome sempre più spesso si frappongono fra l’autogrill e il parcheggio delle persone normali. In prima fila troviamo gli ampi stalli riservati alle auto dei ricchi affamatori del popolo: elettriche, ideologiche, costose, vanitose, disfunzionali. E inoltre oppressive perché hanno spinto le auto a benzina e diesel ai margini, in parcheggi affollati e scomodi. Il governo deve aumentare le accise? D’accordo, si decuplichino le accise delle colonnine elettriche (sarebbe la tassa più patriottica e democratica della storia).