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Non il "ticket", ma la prova della storia per chi vuole vedere la Fontana di Trevi

Camillo Langone

Si conceda un’esenzione agli aspiranti visitatori che conoscano e siano in grado di pronunciare il motto di chi ha commissionato il monumento: “Dabis discernere inter malum et bonum”

Innanzitutto lo si chiami biglietto, non ticket: Roma è in Italia, non in Inghilterra. Nemmeno nel Nevada, e anche per questo dovrebbe evitare di ridursi a Las Vegas. Poi magari, se proprio necessario, lo si imponga, il triste biglietto per la Fontana di Trevi sommersa dal turismo di massa. Ma con un’esenzione da concedere agli aspiranti visitatori che conoscano e siano in grado di pronunciare, in qualità di passaparola, il motto di chi ha commissionato il monumento: “Dabis discernere inter malum et bonum”. Papa Clemente XII esortava a distinguere il male dal bene e oggi il male è la profanazione di chi la Fontana vuole consumarla, e dunque deve pagare, mentre il bene è l’attenzione di chi intende conoscerla, accostandosi alla sua ragione d’essere che è cattolica e classica, e dunque va premiato.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).