preghiera
Se Piazza della Repubblica a Udine è diventata Eurabia
Non è un caso che il corteo contro Italia-Israele sia partito da qui. Fossi un ebreo con la kippah non passerei di qui. Anche se fossi una ragazza con la minigonna eviterei. Nemmeno io, che sono soltanto un maschio cattolico, mi sento a mio agio in questo territorio perduto
Da Piazza della Repubblica, a Udine, ci passo poco e malvolentieri. E non tanto perché sono monarchico (non sono fissato fino a questo punto). Innanzitutto perché non è zona di osterie ma di kebabberie. Da Piazza della Repubblica ci sono passato ora (questa Preghiera potrebbe avere come incipit “dal vostro inviato”), per rinfrescarmi la memoria. Ho parcheggiato, sono sceso, ho fatto un giro: non ho incontrato un italiano. Phone center, money transfer, veli, bazar: Eurabia. Non è certamente un caso che il corteo contro l’incontro Italia-Israele sia partito da qui, non c’era posto migliore in tutto il Friuli per cantare l’inno arabo “Fida’i” (“Guerriero”). In Piazza della Repubblica sbocca la via intitolata al poeta che sentì “diverse lingue, orribili favelle” e ne scrisse orripilato. Quando vennero costruiti i bei palazzi anni Trenta affacciati sulla piazza la Divina Commedia era soltanto letteratura, adesso invece è cronaca. Fossi un ebreo con la kippah non passerei di qui. Anche se fossi una ragazza con la minigonna eviterei. Nemmeno io, che non sono un ebreo né tantomeno una ragazza, che sono soltanto un maschio cattolico, mi sento a mio agio nel territorio perduto di Piazza della Repubblica. Risalgo in macchina, ho bisogno di conforto, vado a cercare un quartiere italiano e un’osteria.