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Che stile la Principessa di Galles in Barbour. L'Italia cosa può opporre?

Camillo Langone

Quali sono i classici vestimentari italiani? Forse il cappotto 101801 di Max Mara? Ma più che senza tempo è anni Ottanta, e costa 2.300 euri. La moda italiana è classista, a differenza dei Windsor

Mentre noi esportiamo nel mondo, da Napoli, città già nota per la splendida sartoria, l’immagine oscena e ancor più che oscena, scadente, del Priapo Pulcinella, l’Inghilterra esporta l’immagine del purissimo stile: la Principessa di Galles in Barbour. L’altro giorno, ai bordi del campo in cui giocava a calcio il principino Louis, un’icona del nostro tempo indossava un classico senza tempo. Noi, popolo già noto per una moda ormai passata di moda, cosa possiamo opporre? Quali sono i classici vestimentari italiani? Il tabarro, certo, ma a parte che fa ancora un caldo assurdo e io già sudo col soprabito, convincere una donna italiana a intabarrarsi, a meno che non sia una reazionaria nostalgica di San Marco, è impresa improba. Forse il cappotto 101801 di Max Mara? Ma più che senza tempo è anni Ottanta (lo dichiarano le “maniche a kimono risvoltabili”) e quel che è peggio costa 2.300 euri, cinque volte la britannica giacca cerata. La moda italiana è classista, a differenza dei Windsor che non hanno bisogno di ostentare alcunché. Poi dice che uno è monarchico, che uno grida “God save the Princess”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).