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Le doti picomirandolesche di Marcello Veneziani non hanno paragoni oggi

Camillo Langone

“Senza eredi” è una vasta raccolta di ritratti di maestri da Marsilio Ficino a Federico Faggin, passando per Cioran, Cristina Campo, Cesare De Michelis. Veneziani è riuscito a sintetizzare molti dei più importanti libri filosofico-letterari degli ultimi cinque o sei secoli

Marcello Veneziani sia chiamato Maestro dei Maestri. A meritargli questo alloro è “Senza eredi” (Marsilio), vasta raccolta di ritratti di maestri da Marsilio Ficino a Federico Faggin, passando per miei prediletti quali Cioran, Cristina Campo, Cesare De Michelis. Non so come abbia fatto ma Veneziani, storico del pensiero, enciclopedista della tradizione, è riuscito a leggere e, quello che più conta, a sintetizzare, molti dei più importanti libri filosofico-letterari scritti negli ultimi cinque o sei secoli. Non mi sovvengono esempi analoghi tra i viventi. Conobbi un altro che sembrava possedere simili doti picomirandolesche, si chiamava Umberto Eco ed era un trombone sesquipedale mentre in Veneziani c’è sapienza senza saccenza (quest’ultima è la maledizione degli intellettuali di sinistra). “Senza eredi”, lo si capisce fin dal titolo, ha un tono affranto: “Nella storia dell’umanità questa è la prima epoca senza eredi, o quantomeno è la prima a non riconoscere eredità da custodire e da trasmettere. E’ la prima ad avvertire, come Luigi XV, che dopo di noi verrà il diluvio, che finirà con noi il mondo in cui viviamo”. Eppure non tutto è perduto se ancora si scrive e si pubblica un libro così.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).