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La pittura di Nicola Verlato dà importanza all'uomo
Uscire dalla sua mostra al Museo di San Domenico a Imola più alti di tre centimentri. “Il mito non è altro che un racconto fondativo dell’essere umano. Attingervi rappresenta un modo per conferire valore e senso alle nostre esistenze” dice il Gran Verlato
Darsi importanza. E’ importante darsi importanza in un’epoca di nichilismo che tutto abbassa e annulla. Ci si dia importanza andando a vedere la mostra di Nicola Verlato, campione della Pittura Forte, anti-minimalista, anti-iconoclasta, artista la cui missione è dare importanza all’uomo e alla sua storia attraverso la raffigurazione. “Il mito non è altro che un racconto fondativo dell’essere umano. Attingervi rappresenta un modo per conferire valore e senso alle nostre esistenze” dice il Gran Verlato al curatore Diego Galizzi nel catalogo di “Myth generation” (Museo di San Domenico, Imola, fino al 19 gennaio). Avrei preferito un titolo italiano o ancor meglio in latino visto che il quadro cruciale è “Fondazione di Roma”. E poi Imola è in Romagna e Romagna significa Roma. Ma come sempre contano i quadri. Vedi i quadri di Verlato e vedi la grandezza, la bellezza, vedi eroi, dei, poeti, animali leggendari, stelle della musica, statue stupende. Cominci a credere che in ogni donna ci sia Venere, che in ogni tracotante ci sia Fetonte, che in ogni parabola umana ci sia un frammento di eternità divina. Io sono uscito da San Domenico più alto di tre centimetri.