Gillian Welch (LaPresse)

preghiera

Due cantanti che vestono fuorimoda per chi teme la musica contaminata a forza

Camillo Langone

MJ Lenderman e Gillian Welch, americani molto bianchi che suonano chitarre molto analogiche. Hanno inciso due dischi di musica di ambientazione provinciale se non rurale, per chi ha il pick-up sotto casa

Uno teme che la musica contemporanea debba essere per forza un po’ africana, aliena, contaminata, pigmentata, e poi magari legge che Sanremo sarà co-condotto da un rapper di nome Mahmood, ed ecco a confortarlo le ultime produzioni di MJ Lenderman e Gillian Welch. Due cantanti americani molto bianchi che suonano chitarre molto analogiche e vestono molto fuorimoda (lui camicie a scacchi già antiche al tempo del grunge, lei abiti da donne delle praterie e il marito di lei, compagno di palco, chitarrista formidabile, addirittura il cappellone texano). Hanno inciso due dischi di musica perfettamente monoetnica, rispettivamente country-rock e country-folk, di ambientazione provinciale se non rurale. Canzoni di chi ha Neil Young sul giradischi e il pick-up sotto casa. Lenderman, che è stato chierichetto cattolico ma essendo nato nel 1999 non può certo essere definito un vecchio nostalgico, canta “Don’t move to New York City babe / it’s gonna change the way you dress”. Sembro io quando esorto le amiche a non lasciare il paesello, o a ritornarci... La Welch a chi la accusa di passatismo oppone orgogliosa il suo metodo per selezionare le influenze musicali: “Lascio passare 50 anni e vedo cosa è davvero rilevante”. Dimenticavo, o facevo finta di dimenticare: entrambi provengono da stati che hanno votato Trump. God bless this America.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).