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preghiera

Il latino non sia opzionale, ma obbligatorio. La saggezza non può essere facoltativa

Camillo Langone

La scuola per essere davvero utile basterebbe che instillasse nei fanciulli una manciata di frasi, detti, versi dei nostri maggiori. “De gustibus”, “Homo homini lupus”, “Nulla dies sine linea” e la mia preferita: “Est modus in rebus”

Opzionale il latino? Sia obbligatorio invece. Il ministro Valditara reintroduce la possibilità del latino alle medie (ammesso si chiamino medie) ma la saggezza non può essere facoltativa. Leggendo Cicerone, Orazio, Seneca si impara niente meno che a vivere, e gratis, e forse perfino con diletto estetico. La scuola per essere davvero utile basterebbe che instillasse nei fanciulli una manciata di frasi, detti, versi dei nostri maggiori. “De gustibus”: per capire che non va bene accapigliarsi su opinioni e visioni, e va malissimo imporre le proprie e vietare le altrui. “Homo homini lupus”: per evitare un bel po’ di truffe finanziarie, informatiche, romantiche. “Nulla dies sine linea”: per sapere che nella vita, nello studio e nel lavoro, la costanza non è tutto ma è tanto. Potrei andare avanti a lungo ma concludo con la mia frase latina preferita che ovviamente è oraziana. “Est modus in rebus”: per convincersi che si può fare tutto a condizione di avere misura e stile in tutto. Che poi questa sapienza antica ed eterna farebbe gioco anche ai grandicelli: di latino si organizzino corsi di recupero per adulti.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).