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Politici-giudici, fascisti-comunisti, guelfi-ghibellini. Manicheismi mai estinti

Camillo Langone

Oggi l’Italia è pressata a sud dall’Africa, a est dalla Cina, a nord dall’Unione europea, a ovest dall’America: di tutto avrebbe bisogno meno che di un governo debole. Ma il fratricidio è antico quanto il mondo

Si veda l’attacco giudiziario al governo Meloni come episodio dell’infinita guerra italo-italiana. Se da trent’anni lo scontro è politici-giudici, da cento è fascisti-comunisti, da nove secoli è guelfi-ghibellini. Nemmeno uno di questi manicheismi si è mai davvero spento. Affievolito magari sì, estinto no. Gli uomini passano mentre le idee sembrano immortali, specie quelle sbagliate che evidentemente soddisfano bisogni psicologici, consentono di sfogare l’ira, l’invidia, la frustrazione e il risentimento riparandosi dietro una qualche bandiera. Oggi l’Italia è pressata a sud dall’Africa, a est dalla Cina, a nord dall’Unione europea, a ovest dall’America, di tutto avrebbe bisogno meno che di un governo debole. Ma il fratricidio è antico quanto il mondo e il disfattismo vecchio quanto l’Italia: “il Taliano desidra in nostre stanze il Tramontano”, scriveva scorato il maccheronico Folengo nel 1526. Nel paese dell’eterno ritorno e dell’atto reiterato.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).