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Con i pitbull l'amore per gli animali non c'entra, è solo narcisismo testosteronico

Camillo Langone

Cani pericolosi e che non servono a niente, se non a qualche bullo per bulleggiare. Uccidono i bambini, dunque ora si parla di patentini per i proprietari. Ma perché? Siano vietati e non se ne parli più

Pitbull, il cane bullo dei bulli. L’eccellente pittore Enrico Robusti ha dipinto un quadro intitolato “Pit bullo” in cui il feroce animale esibisce le zanne mentre è tenuto faticosamente al guinzaglio da uno stolto gradasso. È un bell’esempio di espressionismo faceto, peccato che la cronaca sia molto meno divertente: i pitbull uccidono i bambini.

  

Enrico Robusti, "Pit bullo". Olio su tela, 120x100 cm, 2015

    

Dunque ora si parla di patentini per i proprietari. Ma perché? L’infanticidio è vietato, giusto? E allora siano vietati anche i pitbull, i bull terrier, i fila, i dogo, tutti i cani capaci di uccidere bambini. Non c’è motivo di rischiare.

  

Le automobili sono pericolose ma sono indispensabili. I coltelli sono pericolosi ma sono indispensabili. I pitbull sono pericolosi e non servono a niente, se non a qualche bullo per bulleggiare. Siano vietati e che non se ne parli più. Anche chi non ha figli ha vicini di casa e postini a cui va riconosciuto il diritto di non venire terrorizzati e a volte azzannati. Nessuno osi parlare di amore per gli animali perché qui non c’è nessun amore, c’è soltanto il narcisismo testosteronico dei padroni. Il pitbull in natura non esiste, è un prodotto artificiale, selezionato per i combattimenti, una minacciosa macchina da guerra. I bambini sono sacri, chi li morde muoia.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).