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ANSA FOTO
Preghiera
Vino estremo e messe in latino a Lecce
Ho vissuto due miracoli: nella periferia est della città ho scoperto un'enoteca fornitissima di vini estremi (a Lecce non si beve vino); nel centro storico ho trovato la chiesa di Sant'Anna, in cui la messa si celebra in latino (in una via intitolata a un massone anticattolico)
Lecce, vino estremo e messe in latino. Nella periferia est di Lecce, la parte di Lecce abitata dai leccesi, ho scoperto quella che a mia scienza è la più fornita enoteca italiana di vini estremi, L’Altro Vino, piccolo negozio pieno di bottiglie a me sconosciute, interi scaffali umilianti le mie pretese di quasi onniscienza enologica. Paradossale ma significativo che tanto ben di Bacco si trovi in una città dove non si beve vino, dove una sera pur di bere qualcosa ho bevuto un Negroni (il mio destino: trovare persone con cui parlare di vino in Puglia, dove il vino non si beve, trovare persone con cui bere vino in Friuli, dove di vino è impossibile parlare). Seconda sorpresa: nel centro storico, la parte di Lecce abitata dai turisti, dove le chiese sembrano esistere solo per essere fotografate, ho scoperto una chiesa, Sant’Anna, in cui si celebra la messa in latino ogni domenica, e ben due volte, mattino e pomeriggio. Ho visto giovani preti in abito talare e per giunta col saturno, giovani monache monacalmente vestite, giovani fedeli velate, giovanissimi chierichetti e comunioni alla balaustra, malgrado il contesto refrattario, in una via intitolata al solito massone anticattolico (Giuseppe Libertini) ingombra di dannati della puccia e dello scatto. Due miracoli a Lecce.