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Preghiera
In Italia i sacrifici umani avvengono per colpa dei cani
Ogni anno muoiono in media dieci persone sbranate dai cani. Gli animalisti italiani lasciano uccidere. La soluzione sarebbe vietare le razze pericolose, ma si potrebbe realizzare solo se gli italiani tornassero a considerare sacri i bambini. Come noi cristiani
In Italia esistono i sacrifici umani. Come nel Messico precolombiano. Non che non lo sapessi ma l’ho capito meglio, e quantificato, grazie a un intervento di Carlo Giovanardi, eroe dell’antropocentrismo: “Ogni anno muoiono in media dieci persone, di cui cinque bambini, sbranate dai cani. Sono cento le persone che sono state sbranate dai cani negli ultimi dieci anni. E qualche decina di migliaia sono finite nei pronto soccorso azzannate dai cani”. I sacerdoti aztechi, in cima alle loro piramidi, estraevano il cuore ancora pulsante della vittima per offrirlo al dio-Sole. Gli animalisti italiani, devoti al dio-Cane, sono meno truculenti e non uccidono: lasciano uccidere. Ora, pungolate dalle ultime tragedie, le associazioni dei pediatri e dei veterinari tornano a chiedere il patentino, come se tasse e burocrazia potessero rabbonire un rottweiler impazzito. La soluzione vera sarebbe vietare le razze pericolose ma si potrebbe realizzare solo se gli italiani tornassero a considerare sacri i bambini, solo se la maggioranza delle persone la pensasse come me e Giovanardi. Come noi cristiani che siamo contro i sacrifici umani.