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Preghiera
La Bibbia è un libro discriminatorio
"Rebecca disse a Isacco: A causa delle donne ittite di Esaù ho perso il gusto di vivere" si legge nel Genesi. “Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo” recita la Seconda lettera di Giovanni. La Bibbia sia tenuta nascosta al popolo
Fa bene il giornale dell’agnosticismo ecclesiastico, Avvenire, a temere l’introduzione dello studio scolastico della Bibbia. Fa bene a considerarla, per bocca della biblista e insegnante di religione (cattolica?) Emanuela Buccioni, un’operazione rischiosa, fa bene a chiedere di depotenziarla “contestualizzando i testi” per fuggire “un approccio confessionale o identitario che potrebbe essere letto come chiusura ad altre culture”. In effetti la Bibbia è un libro, un insieme di libri, molto discriminatorio nei confronti delle altre culture. Prendiamo il Genesi: “Rebecca disse a Isacco: A causa delle donne ittite di Esaù ho perso il gusto di vivere. Se anche Giacobbe prende in moglie una Ittita preferisco morire!”. Prendiamo la Seconda lettera di Giovanni: “Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento [di Cristo], non ricevetelo in casa e non salutatelo”. Eccetera. Fa bene Avvenire a chiedere il ritorno della censura (“evitare letture che potrebbero risultare fuorvianti”): la Bibbia sia tenuta nascosta al popolo, come ai bei preluterani e antiluterani tempi.