
LaPresse
Preghiera
Provincialismo autolesionista
A Firenze spunta una statua del londinese Thomas Price; sulla facciata di una scuola a Buonabitacolo compare il faccione di Van Gogh, opera di un autore napoletano che però si firma Jorit. Si prediligono l'onomastica aliena e la storia dell'arte altrui
Firenze-Buonabitacolo, gemellaggio nel provincialismo. A Firenze, dall’arte contemporanea già molto martirizzata, in Piazza della Signoria è spuntata una statua di Thomas Price, artista di Londra siccome, per dialogare con le statue del fiorentino Donatello e dell’aretino Michelangelo, se chiamassero un artista toscano, o semplicemente italiano, i provinciali si vergognerebbero. Che poi la statua di Price di dialogare non ha nessuna voglia: raffigura una donna straniera a cui di Firenze non gliene frega niente, è una qualsiasi turista interessata solo al suo telefono. Umiliante overtourism. A Buonabitacolo, provincia di Salerno, sulla facciata di una scuola è comparso il banale faccione di Van Gogh. L’autore sarebbe pure napoletano, all’anagrafe si chiama perfino Ciro, ma si firma Jorit. I provinciali preferiscono l’onomastica aliena e la storia dell’arte altrui. Non poteva costui ingigantire l’autoritratto meno ovvio, più necessario, di un altro grande artista maledetto e però autoctono, ossia Salvator Rosa? No, niente da fare, la provincia è autolesionista, da Salerno a Firenze è tutto un disprezzo di sé.