“W la Dc fissa”. Maurizio Milani e il discorso che vorrebbe sentire da Mattarella
Ecco il discorso che vorrei sentire dal presidente Sergio Mattarella. Scusate la presunzione ma ho 56 anni e mi ricordo tutte le elezioni da Saragat in poi.
Ecco il discorso che vorrei sentire dal presidente Sergio Mattarella. Scusate la presunzione ma ho 56 anni e mi ricordo tutte le elezioni da Saragat in poi.
“Gentilissimi italiani, alla fine della ‘baracconata’ siamo tornati a ragionare bene e in modo completo. E’ dal 1992 che avete dato fiato ai demolitori dello stato. Sì, gentili concittadini, la colpa è anche vostra. Correte dietro a tutte le mode per poi capire che la migliore amministrazione dello stato è esercitata dalla Democrazia cristiana. Fino a quegli anni infatti la nostra Italia era una potenza industriale e calcistica. A Roma c’era Falcao, a Milano Van Basten e Rummenigge. Non eravate contenti? Benissimo. Siete corsi dietro ai pm, prima, poi alla new age, lo slow food, la Banca del tempo, Nanni Moretti e i girotondi, Greenpeace e l’Arcobaleno e il nucleare inquina e il chilometro zero. E non va bene niente, anche di questi vi siete stufati. Se Berlusconi fa la campagna acquisti sui parlamentari è reato, se lo fanno gli altri: “La Costituzione dice che il deputato non ha vincolo di mandato”. Bertinotti? Troppo tiepido per Cremaschi, sindacalista Fiom. Alla fine della fiera eccoci qua: un grande partito popolare europeo cristiano di cui la Dc è un elemento fondamentale. Ho detto cristiano perché nell’arco del mio settennato vorrei si realizzasse l’unione di tutti i cristiani d’Europa: ortodossi di Bisanzio, presbiteriani, anglicani, luterani ecc., tutti ancora insieme, tutti con un’unica guida, Papa Francesco, più Alessio, patriarca di Costantinopoli, così vediamo chi comanda di più; al limite facciamo le primarie. Lo strumento deve essere regolamentato e messo in Costituzione, che mica si può vedere uno di 16 anni con la tavola da surf sotto braccio che si reca al seggio: siamo mica in California. Il mio primo monito è per gli arbitri: dovrebbero aiutare un po’ più l’Inter. Sono rimasto male che abbia perso contro il Sassuolo. E quell’Icardi? Cosa voleva dimostrare andando a salutare i tifosi in curva? No! Sono contro certe forme di esibizionismo a fini televisivi, tipo levarsi la maglia e lanciarla in tribuna dopo un gol. Cosa dovevo fare io che sono diventato primo cittadino di una nazione culla della civiltà? Tirarmi via il cappotto e tirarlo in campo a San Siro? Basta personaggi come il presidente della Sampdoria, basta Crozza, basta senatore Razzi. Basta circo! Le istituzioni non sono intrattenimento. Per invertire l’andazzo istituirò di nuovo la leva obbligatoria. Sia per gli uomini che per le donne. Non è prevista obiezione di coscienza. Troppo comodo. Tutti devono andare un anno a fare il militare. Preferibilmente negli Alpini. Vengono dispensati solo i giocatori dell’Inter in età di leva, così almeno si vince un altro triplete. Dato che devo vedermi con Tsipras per capire se scherza o dice sul serio sul debito, io di sicuro non glielo pago, vi saluto. Permettetemi però di dire un’ultima cosa, la più importante. Viva Mario Draghi detto Marione, che se siamo ancora in piedi con decoro, 95 per cento del merito è suo”.
P. s. Sui muri di Milano in queste notti mi risulta siano tornate scritte con su W LA DC, DC FOREVER, DC LOVE. Era tempo che i writer metropolitani (per essere originali) tornassero alle scritte sui muri degli anni Cinquanta.
Il Foglio sportivo - in corpore sano